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Solo il 3,5 % dell'acqua totale prelevata nel mondo viene impiegata per usi domestici; ciò non toglie che si parla di un'ingente quantità idrica. Sul piano pubblico l'imperativo è disporre di acquedotti più efficienti nonché paralleli: uno con acqua di prima qualità, l'altro con acqua non potabile.

A livello domestico, una maggiore attenzione e consapevolezza nell’uso, una misurazione dei consumi e la diffusione di apparecchi più efficienti, potrebbe portare ad un calo sensibile degli sprechi. Viene ipotizzato un sistema di oggetti che si avvicina a differenti tipologie di utenza per supportare le propensioni dell'utente responsabile e sensibilizzare quello pigro al cambiamento. Obiettivo primo del progetto è differenziare le acque, in modo da distinguerle per qualità ed impiegarle per usi che non richiedono la purezza originaria.

Consumi domestici giornalieri di un italiano medio, in ambito urbano; 250 litri di acqua suddivisi per i diversi impieghi.

 

Ciclo di “inquinamento” dell'acqua impiegata nei vari servizi domestici; illustrazione  delle fasi di razionalizzazione (differenziazione e riuso) di parte dell’acqua non più vergine.

 

 

In cucina, il rubinetto del lavello consente di dirottare l'acqua in serbatoi, invece che nello scarico. Lo schema illustra il sistema che, collocato sotto il lavello, raccoglie tre tipologie di acqua, alcune delle quali verso l'upcycling (il prodotto secondo ha più valore del prodotto iniziale): acqua chiara o depurata, acqua organica, frutto di lavaggi con detersivi biologici, acqua grigia, molto inquinata e indirizzabile allo scarico wc.

 

 

Viene analizzato anche l'aspetto effimero dello scorrere di un flusso d'acqua, che non permette una giusta quantificazione. Come l'acqua imbottigliata acquista valore, perché prende forma e si rende maneggiabile, l'acqua “usata” finisce in volumi tangibili, misurabili, che come grandi cubetti di ghiaccio congelano un flusso altrimenti scaricato. L'impossibilità di creare o modificare, in casa, l'impianto idrico e di scarico, dà vita ad un'ipotesi in cui l'uomo si fa conduttore dell'acqua, si fa quindi portatore di valori.

 

Alcuni cubi sono riservati all'ambiente bagno, mentre altri forniscono l'acqua per lavare i pavimenti, o per innaffiare le piante in balcone.

 

 

 

Consumi domestici giornalieri di un italiano medio, in ambito urbano; 250 litri di acqua suddivisi per i diversi impieghi.